Il paesaggio spezzato di Choy Lopez e Centeno
Fonte: www.diatribe.info
di Stefano Serusi
José Antonio Choy López (Santiago de Cuba, 1949) insieme a Alejandro Fernandez Centeno è il vincitore per il 2016 della Sezione Internazionale nell’ambito dell’edizione numero 57 del Premio Internazionale Bice Bugatti – Giovanni Segantini. L’opera premiata, “El cielo se sumerge placidamente en la tierra” è un disegno, in parte acquerellato e lumeggiato con tempera bianca, di grandi dimensioni, eseguito dall’artista nel 2014. Si lega ad un ciclo di opere su carta che rappresentano dei paesaggi in composizioni ossessivamente simmetriche, in cui all’elemento botanico è accostata una spaccatura drammatica della sua sede naturale, il terreno, che rivela allo spettatore le radici, il loro sviluppo grafico, la loro importanza. In quest’opera in particolare Choy rappresenta un paesaggio tropicale al confine tra l’immaginazione e la realtà, nel quale due immense zolle simmetriche, divise da un’ insuperabile voragine si fronteggiano e si guardano senza mai incontrarsi. L’atmosfera che pervade l’opera è ambigua e permane nell’osservarla uno strano senso di inquietudine, come se fosse la rappresentazione di un paesaggio potente ma post-apocalittico, minacciato da cupe e spesse nubi che riempiono lo sfondo.
José Antonio Choy. El cielo se sumerge plácidamente en la tierra, 2014. Grafite e tempera su carta, due elementi da cm. 114×82 ciascuno
José Antonio Choy López nasce nel 1949 a Santiago di Cuba, la sua carriera è ricca di prestigiosi e importanti riconoscimenti sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. Choy è conosciuto soprattutto come uno degli esponenti più significativi dell’architettura cubana della seconda metà del XX e l’inizio del XXI secolo. Laureatosi presso la Scuola di Belle Arti José J. Tejada a Santiago de Cuba, e nel 1974 dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Jose Antonio Echeverria dell’Università dell’Avana, prosegue la sua carriera come architetto e professore a contratto presso la Facoltà di Architettura di L’Avana e presidente di DOCOMOMO Cuba.
I suoi disegni e acquerelli sono stati esposti in diverse gallerie di Cuba, della Francia, della Repubblica Dominicana e negli Stati Uniti. Le sue opere si trovano in collezioni private e in alberghi come l’Iberostar Varadero a Trinidad e il Beach Club Resort di Cap Cana; ha inoltre partecipato alla Biennale dell’Avana.
Un importante incarico portato avanti da Choy, nel 1998, è stato quello di ricostruire insieme al suo gruppo di lavoro, la sede della Banca Finanziaria Internazionale dell’Avana. Lo storico edificio, caratterizzato da uno stile severo, definito anche “monumental modernism” , fu costruito nel 1958 dall’architetto Eugenio Batista, considerato il “padre” della moderna architettura cubana. Choy ha salvaguardato gli elementi preesistenti aggiungendone di nuovi. In seguito all’operazione di ripristino e restauro, l’edificio è stato arricchito con opere di famosi artisti cubani: la scultura “Resurrezione” di Rita Longa, e il murale “Triada” di Zaida del Rio, insieme ad opere di Raul Martinez, Jose Villa, Roberto Fabelo, Carlos Enriquez, Victor Manuel, Flora Fong, Pedro Pablo Oliva e Agustín Bejarano.