Alessandro Savelli, l’umanità del sacro
Mostra digitale – Inaugurazione e visita online Domenica 26 aprile h. 17.30 Zoom meeting
A cura di Martina Corgnati testi poetici di Corrado Bagnoli organizzata dalla Fondazione Rossi e dalla Libera Accademia di Pittura Vittorio Viani
La mostra Alessandro Savelli, l’umanità del sacro avrebbe inaugurato al pubblico domenica 23 febbraio, il giorno in cui il governo decise per la chiusura delle istituzioni culturali. Dovendo fare i conti con le misure previste dalle direttive ministeriali, è stato necessario chiudere le porte di Villa Vertua Masolo al pubblico. Ma la cultura non deve fermarsi ed è per questo motivo che la Fondazione Rossi, apre una nuova finestra, quella del web e del digitale, pensando a una diversa fruizione dell’arte ai tempi del COVID-19, attraverso una narrazione virtuale della mostra. Domenica 26 aprile, alle ore 18.00 in un live streaming utilizzando la piattaforma Zoom, verrà inaugurata la mostra di Alessandro Savelli, attraverso una visita virtuale delle opere esposte nelle sale di Villa Vertua
Masolo e la consultazione del catalogo ragionato edito da Nomos Edizioni. Interverranno, attraverso un dialogo con l’artista, la critica e curatrice della mostra Martina Corgnati, il poeta Corrado Bagnoli autore dei testi in catalogo, Luigi Emanuele Rossi, fondatore della Fondazione Rossi e Presidente del Bice Bugatti Club e Irene Zappala, Assessore alla Cultura del Comune di Nova Milanese. Il link per connettersi alla mostra virtuale sarà condiviso nei canali social del Bice Bugatti Club e della Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani.
Alessandro Savelli, l’umanità del sacro, la personale di Alessandro Savelli è dedicata alle opere realizzate dall’artista tra il 1985 e il 2019, che affrontano il tema del sacro. Era il 1987 quando l’allora Parroco di Desio commissionò ad Alessandro Savelli un’opera riguardante la Resurrezione di Cristo da donare alla comunità in occasione della SS. Pasqua. Quella fu la prima occasione per il pittore di misurarsi con un soggetto che lo aveva sempre affascinato e chiamato in causa. Ciò che gli interessava e che sarebbe poi rimasto l’approccio dei lavori successivi, non era lo spunto religioso in se stesso, ma la possibilità di confrontarsi con temi cardini della condizione umana. Il dolore della crocifissione, la profonda dolcezza della maternità o il bisogno di credere nella vittoria sulla morte sono, fuori delle singole fedi, drammi estremamente umani e trasversali, che riguardano tutti. Per Alessandro Savelli la fede, come l’arte, non deve, infatti, avere una pretesa di verità assoluta, ma essere una condizione necessaria capace di farsi spinta propulsiva al pensiero e alla vita. L’allestimento abbraccia trent’anni di un’attività pittorica che è sempre stata una parte importante della produzione del Direttore della Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani. Sono esposte in mostra i dipinti prestati dalle Parrocchie di Desio e di Nova Milanese e altri inediti. Un’occasione unica per scoprire un’ulteriore sfaccettatura di un artista che, nel desiderio di risalire a una fonte prima della riflessione umana, ha cercato di dipingere la realtà e il divino così come il vento e l’acqua dipingono e modellano le forme del mondo.